Dalla farsa O' miedeco d'e pazze (1908) di Eduardo Scarpetta. A Napoli Ciccillo (Giuffré), giovane scioperato, ha ingannato per anni lo zio Felice Sciosciammocca (Totò), sindaco di Roccasecca, spillandogli quattrini per i suoi studi di medicina. Quando lo zio arriva a Napoli, Ciccillo lo manda in una pensione mascherata da clinica psichiatrica. L'impianto teatrale pesa negativamente sul film, buttato sul versante degli equivoci da pochade. Circondato da una compagnia di bravi caratteristi e alle prese con un personaggio più “borghese” del solito, Totò è sempre in forma, ma frenato.